Tag: arte del disinnesco

  • Disinnescare

    Testo tipografico in bianco e nero con la frase: “Ho avuto in mano un mitra, poi ho imparato a disinnescare”
    Io non sono buono. Io… disinnesco.

    “Sei troppo buono, Ricky!”

    Quante volte me lo sono sentito dire.

    La verità è un’altra. Io non sono buono. Io… disinnesco!

    Ho avuto la fortuna – sì, la fortuna – di fare il Servizio Militare. 5º/95, in piena Guerra dei Balcani. Luglio di quell’anno: il genocidio di Srebrenica. Un orrore consumato a poche centinaia di chilometri da casa, nel cuore del civile continente europeo. Uno dei punti più bassi dell’Umanità.

    Per me quei mesi sono stati formativi. Ho imparato a usare fucili e mitra, e al poligono ero tra i migliori: punteggi altissimi. Eppure proprio in quei momenti ho iniziato a odiare le armi dal profondo. Perché se le conosci davvero, capisci che l’unico modo per sopravvivere è evitarle.

    Ricordo la sensazione di potenza che dava stringere un’arma. Un piacere quasi perverso: quell’oggetto freddo diventava un’estensione del corpo, respirava con te, pulsava con te. Ti faceva sentire immortale. E proprio quella vertigine mi ha fatto paura.

    Il destino volle che finissi al Genio Militare. In particolare al Genio Sminatori. Lì ho imparato l’arte del disinnesco: bombe, granate, mine antiuomo. Ma anche fucili e mitra.

    E ho scoperto un piacere ancora più grande: rendere inoffensive quelle stesse armi che potevano distruggere, mutilare, uccidere. Trasformarle in pezzi senza potere. Inerti. Inutili.

    Disinnescare.

    È diventata la mia vocazione. E nel tempo ho imparato a farlo anche con le persone. I bulli si eccitano nell’innescare rabbia, provocare esplosioni per avere la scusa di colpire ancora più forte. Io invece tolgo loro la miccia. La spoletta. Li lascio con la polvere bagnata.

    E a quel punto devono fare i conti con se stessi, senza appigli. Poi, se vogliono, possiamo parlare con calma.

    Guardate cosa succede nel mondo: i cosiddetti “potenti” sembrano solo una massa di bulli ignoranti che si divertono a stuzzicarsi per far crescere la tensione. Sbavano come cani rabbiosi aspettando l’incidente, la scintilla che giustifichi una violenza ancora più grande. Sono stati eletti dal loro popolo, e questo giustifica tutto. Ma loro restano al sicuro, mentre migliaia di innocenti muoiono.

    Figli di puttana.

    Prima o poi qualcuno li disinnescherà. E quel giorno pagheranno per tutto.